Addio a Domenico De Masi, ci lascia un visionario

De Masi si è spento ieri a Roma a 85 anni. Era Direttore della Scuola del Fatto Quotidiano e Professore emerito di Sociologia del lavoro a La Sapienza.

È scomparso all’età di 85 anni Domenico De Masi, sociologo del lavoro e visionario sempre dalla parte dei giovani e dei lavoratori. Lo scorso agosto aveva scoperto di avere una malattia invasiva che lo ha portato alla fine in pochi giorni.

Nato in Molise, cresciuto in Campania e in Umbria, Domenico De Masi si è dedicato prevalentemente allo studio e all’insegnamento. È stato spesso definito come l’inventore del reddito di cittadinanza per i suoi studi sociologici e per la sua strenua difesa della misura. Per De Masi infatti il taglio del reddito da parte del governo è stato un “provvedimento punitivo” e “il principale bersaglio sono state le classi povere, la visione di questa destra sembra suggerire che la povertà sia quasi una colpa”.

Poi l’impegno per il Sud. “Mancano classi dirigenti che sappiano fare il proprio lavoro, che abbiano capacità organizzative. Spesso la classe politica amministra lo Stato in modi paramafiosi, una camarilla di persone prevalentemente incapaci, che gestiscono in modo minuzioso i micropoteri in ogni territorio, lasciando intatti i problemi storici”.

Una visione lucida, sempre basata sullo studio e mai faziosa, che si ritrova nei suoi saggi di sociologia urbana, dello sviluppo, del lavoro e dell’organizzazione, fra cui Il Lavoro nel XXI secolo (2018), Smart Working. La rivoluzione del lavoro intelligente (2020), La felicità negata (2022). Suo il concetto di Ozio creativo, nella cui omonima opera sostiene che “la quantità e qualità del prodotto non dipendono dal controllo sul lavoratore ma dipendono dalla sua motivazione e dalla sua capacità di entrare nella dimensione di ozio creativo”.

Meritorio di ricordo è l’amore di Mimmo De Masi per la sua Ravello e la costiera amalfitana. Molto forte il suo legame con il Brasile, dove ha la cittadinanza onoraria di Rio de Janeiro. Ha tenuto conferenze in quasi tutte le grandi città, dove i suoi libri e il suo pensiero sono molto diffusi tanto da diventare voce molto ascoltata dal Partito dei lavoratori e da Lula, che ha commentato così la sua scomparsa: “Perdo un grande amico mio e del Brasile. È sempre stato molto attento e affettuoso nei confronti del Brasile, visitando molto spesso il Paese, senza alcun timore di prendere posizione, anche nei momenti più difficili. Ti sarò eternamente grato per la visita che mi hai fatto quando ero in carcere a Curitiba”.

Giuseppe Conte e Beppe Grillo sono stati tra i primi a ricordare De Masi. Per il Presidente M5S Conte: “Non è possibile riassumere in poche righe la profonda umanità, la raffinatezza intellettuale, l’energia vitale, il coraggio e l’amore per la conoscenza di Domenico De Masi. Superato questo doloroso momento, verrà il tempo di riflettere sulla sua eredità culturale”.

Beppe Grillo ricorda il sociologo con un tweet: “Se ne è andato un grandissimo sociologo, con un innato senso dell’umorismo, una specie rarissima. Ti abbiamo voluto bene in tanti. Ci vediamo Altrove, Domenico”.