Superbonus, Conte: “Ecco cosa non dicono i giornali”
Nomisma certifica i dati positivi del superbonus. Il Presidente M5S Giuseppe Conte difende la misura e attacca il governo.
Nei giorni scorsi, durante l’audizione in Commissione ambiente della Camera, Nomisma ha aggiornato i dati sul superbonus. Lo studio in sintesi sostiene che il superbonus non è un costo per lo Stato e contribuisce all’innalzamento del Pil. Un report che smentisce punto per punto le tesi del governo contro la misura voluta e realizzata dal MoVimento 5 Stelle.
Il Presidente del M5S Giuseppe Conte ha condiviso i dati sulla sua pagina Facebook con un lungo post, in quanto “difficilmente riuscirete a leggerli sui quotidiani”. Conte snocciola i dati: “Nomisma certifica che il superbonus è stato un investimento molto produttivo per il Paese: a fronte di 88 miliardi di costo, ha generato un valore economico superiore ai 200 miliardi; ha permesso un risparmio medio in bolletta di 1000 euro per ogni abitazione, con un risparmio complessivo per le famiglie italiane di 30 miliardi di euro”.
L’obiettivo della misura è sempre stato quello di incentivare la transizione energetica degli edifici italiani. Infatti ha contribuito efficacemente all’efficientamento energetico degli immobili e all’impatto ambientale, con una riduzione alla metà delle emissioni di CO2.
Il superbonus è stato fondamentale per assicurare la crescita record dell’11% di Pil del biennio 2021-2022 dell’Italia, generando 1 milione di posti di lavoro nel settore dell’edilizia, che da fanalino di cosa è diventato locomotiva d’Europa. Quindi Conte si chiede: “Perché la maggioranza di Governo, con la compiacenza dei mass media, descrive il Superbonus solo come un costo?”.
La risposta per il Presidente M5S è che la maggioranza di destra voglia cercare un capro espiatorio rispetto alla situazione economica attuale e al disagio sociale che non sanno come affrontare. “La tecnica è collaudata: prevede lo “scaricabarile”.
Conclude Conte: “Emerge un atteggiamento che ci sta riportando alle politiche di austerità e ai bilanci degli zero virgola. Il superbonus e gli altri investimenti che hanno fatto crescere il Pil ci hanno consentito di migliorare il rapporto debito/Pil, riducendolo di 13 punti in 3 anni (2021-2023), come mai accaduto in anni recenti. Ormai i falchi dell’austerità ce li abbiamo a Palazzo Chigi“.